Buongiorno a tutti! Quest’oggi vogliamo parlarvi del
progetto che ha vinto il premio speciale per il maggior impatto sociale alla
Start cup Milano Lombardia: Allevamento Etico
Allevamento etico significa: benessere animale, benessere
ambientale e benessere umano.
La maggior parte dei prodotti di origine animale che
finiscono nei nostri piatti arrivano da allevamenti intensivi che non
rispettano né l’animale né l’uomo. Accade così che le tecniche industriali
utilizzate per ottenere la massima resa al minimo costo, finiscono per produrre
prodotti di scarsa qualità e per causare danni ambientali rilevanti. Molte
persone scelgono la strada vegetariana o vegana, ma l’alternativa esiste senza
doversi per forza rinunciare alla carne.
Questa alternativa è costituita da allevamenti più
sostenibili per animali e ambiente, dislocati su tutto il territorio nazionale:
Allevamento Etico ne controlla le caratteristiche e li recensisce sul suo
portale, garantendo al consumatore un’alternativa concreta nel momento dell’acquisto.
Abbiamo contattato la mente del progetto, Barbara Pollini, e
le abbiamo rivolto qualche domanda per voi:
Com'è nata l’idea di Allevamento Etico?
Nasce da due considerazioni principali:1. Fin da bambini ci è stato insegnato a voler bene e a rispettare gli animali, questa la considero una cosa determinante perché vedere gli animali come esseri viventi che possono provare emozioni e dolore, credo sia anche un fatto culturale, quindi qualcosa che si insegna sin da piccoli, come il rispetto per il prossimo e per l'ambiente.
Quindi ho sempre avuto a cuore il benessere degli animali, e "da grande", come consumatore, mi sono più volte chiesta se l'azione di comprare beni di origine animale senza sapere da dove venissero mi rendesse in qualche modo colpevole a mia volta, la risposta era SI: l'atto del comprare senza informarci su come viene prodotta una cosa equivale a un silenzio assenso, e se dietro la produzione c'è qualcosa che non riteniamo giusto, ne siamo partecipi, anche se inconsapevolmente, perché con i nostri soldi abbiamo contribuito a perpetuare quella attività. Nell'era del consumismo il consumatore non può sentirsi assolto!
Credo fermamente nel potere dei consumatori di decidere le sorti del mercato e credo che ci siano moltissime persone che. potendo essere informate, nel momento d'acquisto, sceglierebbero prodotti di un animale che è vissuto MEGLIO (non dico BENE perché non sarebbe per molti la parola corretta), nel rispetto del benessere animale il più possibile e senza sofferenze ingiustificate. Detto questo anche il consumatore meno sensibile, se informato, arriverà a capire che il benessere animale equivale ad un prodotto di altissima qualità, non paragonabile ai prodotti derivati da allevamenti intensivi.
2. Dopo l'esperienza positiva del portale http://www.prodotti-a-km-zero.it/ che incentiva ad acquistare a km zero, abbiamo voluto mantenere quel modello, e adattarlo ad un nuovo tipo di messaggio, l'allevamento etico, che calza a pennello perché molti di questi allevamenti più sostenibili non essendo intensivi hanno costi maggiori di produzione e riescono ad essere competitivi solo vendendo al dettaglio, ecco perché non li troviamo tra i banchi della GDO. Quindi sul portale http://www.allevamento-etico.eu/ il consumatore trova come alternativa commerciale spacci a km zero.
Quanti sono gli allevamenti fin ora recensiti?
Per il momento sono solo 5 (il quinto lo metto oggi!), il portale è appena nato e per un primo momento gestirà più che altro la parte settentrionale d'Italia, perché la recensione prevede che ci si rechi in azienda a verificare di persona se possibile, nei casi in cui questo non è possibile facciamo un'intervista telefonica e non indichiamo di aver visitato l'azienda. Ufficialmente il Portale è stato lanciato una settimana fa, ancora in versione beta, quindi c'è ancora molto lavoro da fare!
Come fa il consumatore a mettersi in contatto con l’azienda tramite la vostra piattaforma?
In un box sotto la recensione indichiamo i contatti e ancora sotto una cartina geolocalizza l'azienda.
Gli allevamenti garantiscono la vendita diretta al pubblico dei loro prodotti?
In linea di massima si, tendiamo a recensire solo aziende che offrono un'alternativa di mercato a km zero, che possa essere uno spaccio direttamente in azienda, una collaborazione con i gas o consegne a domicilio. Tutto è indicato nella parte finale delle recensioni.
Quanto incide sul benessere umano e ambientale un allevamento etico?
Riduzione dell'inquinamento del suolo e delle acque, riduzione della deforestazione e delle emissioni di co2, riduzione delle malattie legate ad un eccessivo consumo di carne e derivati animali, riduzione dei farmaci somministrati agli animali e conseguente fenomeno della resistenza di virus negli esseri umani agli antibiotici, indiscusso aumento della qualità dei prodotti: questi saranno solo alcuni vantaggi sociali e ambientali derivati dallo spostamento della domanda verso prodotti più sostenibili.
Quale sarà il futuro del progetto?
Stiamo creando dei disciplinari per le diverse categorie di animali, insieme a veterinari esperti di benessere animale, allevatori attenti, etologi e consumatori sensibili al tema, la volontà è quella di creare un marchio che identifichi gli allevamenti più virtuosi e sostenibili.Ringraziando Barbara per la sua disponibilità, auguriamo a tutti una buona giornata
A presto :)
molto interessante, grazie!!!!!! buona serata Lory
RispondiEliminaciao Lory! grazie della visita :) buona serata
Eliminadavvero importante....sottoscrivo... grazie per aver condiviso con noi
RispondiEliminaxoxo
buona serata
ciao cara! grazie a te :) un bacione
Eliminadavvero interessante questo tuo post... è vero gli animali per la maggior parte delle persone sono fonte di sostentamento... ma l'importante è rispettare le loro vite e non considerarli solo cose buone da mangiare... il gusto migliorerebbe e i sensi di colpa forse se ne andrebbero :) bravissima!!!
RispondiEliminad'accordissimo con te Simona !! un bacione e buona serata :)
Eliminainteressantissimo post!!
RispondiEliminaamo gli animali..ritengo si debbano rispettare esattamente come le persone!!
http://cassandramakeupartist.blogspot.it/
http://www.facebook.com/cassandra.makeupartist.official.fanpage/
ciao Cassandra! siamo sulla stessa lunghezza d'onda :) un bacione
Eliminail rispetto deve essere alla base di tutto, in ogni forma di vita. ma purtroppo quasi mai è così :(
RispondiEliminagrazie per questo stupendo post, lo condivido subito su Google+
ciao Sara! grazie a te :D un bacione
EliminaPost che abbraccio e che condividerò sicuramente. Un bacio.
RispondiEliminaUbique Chic
ciao Eva! grazie :D un bacione
EliminaBellissimo post! è una filosofia di vita che noi abbiamo adottato da anni, avendo anche la fortuna di poter acquistare da piccoli produttori locali e vedendo con i nostri occhi come gli animali vengono allevati... speriamo un giorno possa essere un bisogno di tutti!
RispondiEliminaciao Elena! grazie per condividere questa filosofia che dovrebbe appartenere a tutti
Eliminaun bacione e buona serata
SIAMO TUTTI CIECHI..
RispondiEliminaIo sostengo che il rispetto dell’animale debba necessariamente escludere la sua uccisione.
L’uomo è orgoglioso del progresso che gli ha permesso di passare dal fuoco alla luce led; dalla caverna all’abitazione e dalla sicura morte, per una banale infezione, al farmaco salvavita.
Oggi possiamo vantarci dei progressi nel campo medico e scientifico; le biotecnologie sono in grado di modificare il DNA per rendere le piante inattaccabili da molti parassiti e ottenere notevoli miglioramenti dal punto di vista nutrizionale ma… allora la balla delle proteine animali non regge più; persino il Prof. Veronesi sostiene la tesi vegetariana!
Per quanto riguarda il rapporto con gli animali il progresso che abbiamo raggiunto riguarda solo il modo in cui noi uccidiamo: velocemente ed efficacemente!
• Dalla clava siamo passati alla pistola (un colpo nella testa delle bovine da carne).
• Dalla selce affilata siamo passati alle coclee con coltelli rotanti (sgozzamento in serie dei polli nelle catene in cui sono appesi a testa in giù).
• Dal tramortire con una bastonata siamo passati all’uso di gas narcotizzanti (mega macelli per suini nei paesi del Nord).
Il consumatore ignaro di tanta violenza non accetterebbe mai uccidere un animale ma, acquistando la carne nel supermercato, delega ad altri il lavoro sporco e poi si lava le mani che hanno toccato il vil denaro con il gel antibatterico che qualcuno gli ha detto che è indispensabile per essere “puliti” (ma dove?).
Oggi abbiamo tutti i mezzi per sostentarci anche senza alimentarci con le carni degli animali a cui rivolgiamo tanta benevola attenzione.
E’ normale uccidere una vacca per trarne delle bistecche …
E’ normale uccidere il vitellino allevato anemico per farne fettine “bianche”da dare ai bambini …
E’ normale uccidere un maiale per fare i salumi …
E’ normale uccidere un maialino da latte per farlo rosolare sullo spiedo …
E’ normale uccidere un pollo per fare un bell’arrosto o dei wurstel …
E’ normale uccidere un cavallo non più prestante, dopo averlo cavalcato per anni …
I Cinesi ritengono normale uccidere un cane per mangiarlo …
Gli Svedesi sono scandalizzati quando i loro ospiti fanno apprezzamenti sul cane che gira in salotto: “ti piace tenere carne fresca in casa vero?” (un collega Svedese mi ha raccontato questo aneddoto su un Cinese suo ospite).
Gli Italiani scherniscono i Rumeni che rifiutano la cane di un cavallo perchè, per tanti anni, quell’animale ha aiutato la loro famiglia a lavorare i campi e a sopravvivere…
Una conoscente ha chiesto di uccidere un’innocua biscia d’acqua perché le faceva paura …
Noi giustifichiamo la violenza sugli animali come una questione di “cultura popolare”, di “ambiente in cui si vive” .
Sono passati tempi immemorabili da quando si usava il fuoco per scaldarsi e per difendersi dagli attacchi dei predatori; non è forse arrivato il momento di prendere consapevolezza che tutte le cose che abbiamo attorno elementi, piante, animali e nostri simili, devono essere trattati con Attenzione Cura e Rispetto?
Buongiorno, condivido in pieno tutto ciò che ha scritto. Ritengo però che non si possa imporre la scelta vegetariana, ciascuno è libero di adottarla seguendo il suo percorso di presa di coscienza.. è per questo che riteniamo utile e assolutamente necessario informare i nostri lettori che una scelta più umana,etica, è possibile.
EliminaBuona giornata